Riemersi dalla notte by Élise Karlin

Riemersi dalla notte by Élise Karlin

autore:Élise Karlin [Karlin, Élise]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Lindau


Cara Signorina,

ho il triste dovere di annunciarle il decesso di suo fratello Henri Boula. Pensavo che il dipartimento dell’Avenue des Champs-Élysées le avrebbe trasmesso il contenuto della mia lettera, ma visto che non l’ha fatto, le darò tutte le informazioni in mio possesso. Ho conosciuto suo fratello a Stocken, nel blocco 3, dove sono stato trasferito nel gennaio 1945, dopo essere stato precedentemente nel blocco 4. Poiché era molto intraprendente oltre che fisicamente diverso dagli altri (soprattutto per il suo colore scuro), è riuscito a ottenere alcuni lavoretti interessanti. Per esempio, quando la fabbrica di Stocken non funzionava, lui lavorava al campo lavando i panni o spaccando la legna, il che significava che non doveva fare lavori pesanti all’esterno e che era in grado di ottenere qualche extra, per cui lasciò Stocken all’inizio di aprile in discreta forma. Siamo tutti arrivati a Bergen-Belsen molto indeboliti dal viaggio (mancanza di cibo, marcia), poi abbiamo lavorato senza sosta per trasportare i cadaveri fino all’arrivo degli inglesi. A quel punto eravamo tutti molto deboli, la maggior parte dei nostri compagni erano morti da quando avevamo lasciato il campo di Hannover. Ero con Henri Boula nel blocco 28. Poi ci fu una forte epidemia di tifo, così, per evitare il contagio, io e mio fratello (che era prigioniero insieme a me) lasciammo il blocco per dormire in una tenda all’aperto. Quando in seguito mi sono recato all’ufficio forniture per chiedere notizie del blocco, ho saputo intorno al 10/15 maggio che suo fratello era morto. Poiché era stato seppellito, non ho visto il suo corpo. Mi perdoni se le dico la verità in modo così brutale, ma so per esperienza che la verità è meglio del dubbio. La sola consolazione che posso offrirle è che suo fratello è morto senza soffrire, si è spento dolcemente. È morto lentamente per consunzione, il che è comunque meglio di alcune morti atroci che abbiamo visto. L’unico consiglio che posso darle, per ottenere i documenti ufficiali che confermino questa triste notizia e che le permettano anche di richiedere i sussidi a cui i suoi genitori potrebbero avere diritto, è quello di contattare la direzione del ministero dei prigionieri, indicando che suo fratello è morto nel campo di Bergen-Belsen blocco 28 intorno al 15 maggio (non saprei darle una data esatta, perché anche dopo l’arrivo degli inglesi, vivevamo senza preoccuparci dei giorni. L’unica cosa che ci importava era sapere che eravamo finalmente liberi e che probabilmente saremmo stati rimpatriati da un giorno all’altro). Insieme a questa lettera troverà anche una foto di suo fratello. Accetti, cara signorina, le mie più sentite condoglianze.

Elisabeth Boula ha conservato questa lettera per tutta la vita. Quando è deceduta, nel 1998, il figlio Jean-Pierre l’ha data a sua cugina Arlette, la quale l’ha riposta insieme alle foto ricevute da Nathalie Letierce-Liebig, alcune foto di famiglia – il padre Julien, i fratelli Georges e Robert, la sorella Elisabeth – e molte altre, con gruppi di commilitoni, senza dubbio immortalati in Germania all’epoca dei lavori forzati, una



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